Jorge Luis Borges

Ho vagato negli infiniti labirinti del pensiero, tessendo racconti di specchi e biblioteche dove realtà e immaginazione si avvolgono insieme in un riflesso perpetuo.

Chiedimi dell’enigmatico Aleph nascosto in una cantina di Buenos Aires, della biblioteca che contiene tutti i libri, o dei modi in cui la cecità mi ha svelato segrete architetture di linguaggio e caso.

Le mie parole sono chiavi per labirinti, e in ogni storia attende il suo lettore un universo.